Mio intervento all’officina Partecipazione politica e cooperazione
Partecipazione politica e cooperazione
Cosa fare fra un’elezione e l’altra per rendere le decisioni politiche più partecipate e i cittadini più consapevoli e attivi.
Informare
Condizione necessaria ma non sufficiente è la trasparenza, che le persone possano informarsi su come vengono prese le decisioni, come si formano le leggi che le sanciscono e quali effetti avranno realmente sulla vita della popolazione.
Informare non è solo pubblicare qualcosa in un sito, o delegare ai media la comunicazione, è un intervento che rende accessibili a tutti i come ed i perché delle decisioni raggiungendoli direttamente o dove si incontrano con le istituzioni (scuola, medicina di base, uffici,…).
Per fare questo bisogna dare ad ognuno la possibilità di accedere ad un insieme rilevante di informazioni (banche dati) che oggi è perfettamente frammentato ed irraggiungibile (penso ai meccanismi farraginosi con cui si è costretti ad accreditarsi un numero n di volte fra i siti di Inps, Regione, Comune, Miur, ecc.). Penso anche alla mancata relazione fra banche dati che rende impossibile raffrontare informazioni provenienti da sorgenti diverse. Ad esempio quando ci raccontano dei dati sull’occupazione ogni volta questi variano a seconda dell’organismo che li ha rilevati e dei suoi criteri.
Quindi sarebbe di buon senso agire su due vie parallele:
- Riconoscere che lo Stato e gli enti pubblici hanno un debito di informazione nei confronti dei cittadini e definire le regole con cui lo dovranno pagare, ovvero come dovranno fare dialogare le varie sorgenti di informazioni stabilendo degli standard e mettendo in comune i dati ed i metodi di rilevazione rendendoli accessibili ai cittadini. Penso ad esempio ai dati sull’inquinamento per ogni zona, a quelli sulle scuole, alle spese delle municipalità, del parlamento, ecc. Attuare le leggi Bassanini. Penso anche che solo un governo forte di un’adesione significativa da parte dei cittadini possa combattere la ritrosia dei detentori delle informazioni che sono fonte del loro potere.
- Creare un unico sistema di accredito accessibile tramite cellulare basato sul codice fiscale o sui dati presenti all’anagrafe che venga rilasciato al cittadino alla nascita e sia recuperabile agli uffici anagrafici sulla base della presentazione della Carta d’Identità.
- Permettere l’adesione su base volontaria delle imprese, degli istituti culturali e di ricerca, delle associazioni, del volontariato organizzato.
Tutto questo ha dei risvolti economici rilevanti, si tratta di innovare finalmente la qualità del sistema informativo, darebbe lavoro e costituirebbe un investimento che in futuro consentirebbe ottimi risparmi di spesa.
Partecipare
Partecipare significa non solo poter dire la propria opinione ma soprattutto poter interloquire con chi prende le decisioni, poter proporre, ma anche essere consapevoli dei limiti e dei vincoli a cui le decisioni sono sottoposte, prendersi delle responsabilità. La partecipazione è allora una competenza che va acquisita.
L’organizzazione sociale
Nella società italiana godiamo di una strutturazione capillare se si tiene conto di tutte le componenti istituzionali, la scuola, la medicina di base, i servizi municipali, comunali e regionali, la polizia.
A fianco si trovano le forme associative che si sono dati i cittadini, i sindacati, i partiti, le associazioni, il volontariato e quanto resta di alcuni tentativi di coinvolgimento come quelli definiti dai decreti delegati nella scuola.
Tutte queste organizzazioni possono essere un veicolo di partecipazione se messe in rete, coinvolte nel erogare servizi di accompagnamento della popolazione e valorizzate per gli aspetti propositivi. Ad esempio sulla questione vaccini piuttosto che fare un’iniziativa generalista che divide la popolazione in modo ideologico, potevano essere potenziate le competenze dei medici pediatri di base che, oltre ad obbligare alle vaccinazioni, avrebbero potuto favorire la consapevolezza dei genitori rispetto al problema.
Le buone pratiche
Il bilancio partecipativo voluto dalla Giunta Pisapia è stata un’esperienza interessante, coinvolgeva una parte della cittadinanza, soprattutto molte organizzazioni del volontariato, la seconda edizione sta partendo adesso.
Le piazze virtuali che qualcuno si era illuso potessero portare a una maggiore democrazia, in realtà si sono trasformate in un enorme sfogatoio dove ci si crede di partecipare lasciando qualche traccia di sé più o meno aggressiva. Ma i social hanno permesso anche la costituzione di social street che coinvolgono i cittadini in azioni di reciproca solidarietà.
Le esperienze di coinvolgimento pregresse
Molti comuni hanno attivato servizi on-line per permettere ai cittadini di segnalare malfunzionamenti, buche per le strade e altro, con alterno successo. Fra queste quella di PartecipaMI di cui sarebbe interessante capire quanto abbia significato nella realtà milanese.
Cosa può fare un’Officina
Può studiare il problema, mettere a confronto esperienze ed infine fare qualche proposta affinché si riesca a raccogliere vari elementi di programma.
Come farlo
La prima cosa che mi bine in mente è incontrare i soggetti che hanno sperimentato qualcosa sul tema della partecipazione.
Si potrebbe organizzare una giornata in cui vengono presentate le esperienze pregresse in modo di trarne qualche spunto per una nuova proposta.
Allego qui un comunicato stampa che va verso il convolgimento dei cittadini su un tema limitato ma rilevante
COMUNE DI MILANO E INPS FIRMANO ACCORDO DI COLLABORAZIONE PER INIZIATIVE CONGIUNTE DI GESTIONE DEI SERVIZI AL CITTADINO
‘Desk pilota’ nel 2017 e poi punti di consulenza in ogni Municipio
Milano, 15 giugno 2017 – È stato firmato oggi nella Sala dell’Orologio di Palazzo Marino un accordo fra il Comune di Milano e Inps, finalizzato a verificare la fattibilità di attuazione di iniziative congiunte di promozione, progettazione e gestione di servizi ai cittadini.
In particolare, l’accordo prevede l’avvio dell’analisi organizzativa al fine di attivare punti di consulenza da realizzare prioritariamente presso i Municipi o presso altri spazi comunali destinati al contatto con i cittadini. È impegno del Comune di Milano e dell’Inps attivare il primo ‘desk pilota’ entro la fine di quest’anno.
L’obiettivo di Comune di Milano e Inps è quello di trovare le modalità più funzionali per garantire risposte efficaci e unitarie a diverse tipologie di utenti, superando la logica della frammentazione fra i diversi soggetti pubblici.
In un secondo momento, gli stessi punti di consulenza potranno essere in grado non solo di fornire informazioni, ma anche di erogare servizi, gestiti in modo congiunto dalle due amministrazioni, così da evitare sovrapposizioni e spreco di risorse.
La prospettiva è quella di garantire al cittadino un punto di riferimento certo, in grado di raccogliere i bisogni espressi e, nel contempo, di garantire il conseguimento dei diritti e la tempestiva fruizione delle prestazioni.
L’accordo prevede l’istituzione immediata di un gruppo di lavoro congiunto con il compito di individuare la tipologia dei servizi, le sedi presso cui attivare i Punti di consulenza, le risorse e la relativa tempistica di attuazione, a regime, del progetto ad esito della sperimentazione nel 2017 del ‘desk pilota’.
Il lavoro di analisi dovrà concludersi entro la fine del 2017, in modo da permettere entro tale data l’approvazione del progetto con il progressivo avvio dei punti di consulenza a partire dal 2018.
Il primo ambito d’intervento, che sarà oggetto di analisi, è quello delle politiche di sostegno alla famiglia: vi sono infatti diversi servizi – fra cui ad esempio l’assegno al nucleo familiare, l’indennità di maternità, l’assegno per il terzo figlio e le diverse prestazioni erogate a chi è senza occupazione (Naspi, Asdi, Sia) – la cui gestione integrata consente di soddisfare i bisogni dell’utenza in modo più efficiente e veloce.
Inoltre, Comune di Milano e Inps effettueranno specifiche analisi di fattibilità rispetto a ulteriori ambiti di intervento quali, ad esempio, i servizi a sostegno del reddito (Reddito di Inclusione REI), nonché a favore dell’imprenditoria giovanile e di supporto per l’avvio di start-up. La collaborazione fra Inps e Comune di Milano consentirà perciò di raggiungere con maggiore efficacia le famiglie maggiormente bisognose e di erogare le prestazioni in tempi più rapidi.
L’accordo di collaborazione consentirà anche di creare occasioni di confronto per le due Pubbliche Amministrazioni e di elaborare servizi innovativi, per esempio attraverso la condivisione delle banche dati dell’Inps, che potrebbero risultare utili per una più efficace progettazione dei servizi forniti alle famiglie, ai cittadini e alle imprese.
Segreteria Ufficio Stampa – Comune di Milano
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