Lei era china sull’erba di quel prato di periferia.
Era intenta a cercare un quadrifoglio, da quattro giorni, da quando era ospite di sua zia Marta. Troppo compresa nella ricerca, non sentiva le voci di sua cugina e delle amiche che giocavano. Voleva un quadrifoglio. Lo voleva perché era convinta che se lo avesse trovato avrebbe guarito suo padre. Tutto era cambiato in quei quattro giorni. Suo padre stava male, sua madre, per poterlo curare, le aveva mandate, lei e sua sorella, dalla zia.
Era piena di angoscia Stella, ma anche di sensi di colpa, perché quella vacanza le piaceva molto. Le piaceva la casa, il suo odore di cibo e vecchi mobili, il quartiere proletario dove si poteva scendere a giocare. La libertà di evadere dalle cure di nonna, cameriere e signorine che la accompagnavano a scuola, la venivano a riprendere e le mettevano sempre la sciarpa sugli orecchi.
C’era un clima di povertà, ma senza troppe regole e buona creanza. La zia le voleva bene e non parlava di quel posto terribile che era ora la casa di Stella, piena di medici, consulti, bombole di ossigeno, dove il gatto Mimì, con rabbia, era stato cacciato fuori perché tentava di entrare nella stanza del malato. Stella provava un sordo rancore per sua madre che aveva visto con un viso distrutto, lo sguardo assente, quando l’aveva mandata via.
Cercava un quadrifoglio per dimostrare a sua madre che aveva sbagliato a cacciarla via, a estromettere sua figlia dalla malattia del padre. Se lo avesse trovato avrebbe fatto vedere lei a sua madre!
Al calar del sole zia Marta le chiamò dalla finestra. Lei raccolse dei trifogli e ne tagliò un petalo con le mani per farli divenire quattro. Sperò di ingannare il suo dio, di propiziarselo con quella prova di ingegno.
A casa mise le foglie in un vasetto con l’acqua, poi si dimenticò tutto.
Tre giorni dopo la riportarono a casa, suo padre si era aggravato ed era in ospedale, sua madre era con lui, passò alcuni giorni dimenticata, insieme a sua sorella.
Una mattina sua nonna entrò in camera sua con la faccia grave. Suo padre era morto, il mondo crollato. Sua madre arrivò dopo e non era più la stessa.
Stella capì che era colpa sua, non aveva trovato il quadrifoglio e aveva cercato di ingannare il destino.